Origine della frutta secca: dal 2025 nuove regole per l’etichettatura

Origine della frutta secca: dal 2025 nuove regole per l’etichettatura

31 Gennaio 2025

Introduzione

A partire dal 1° gennaio 2025, le confezioni di frutta secca sgusciata destinate alla vendita nell’Unione Europea dovranno riportare chiaramente l’origine del prodotto.

Questa nuova normativa si inserisce in un quadro più ampio di trasparenza e tracciabilità alimentare, con l’obiettivo di:

  • Informare meglio i consumatori sulle materie prime che acquistano.
  • Valorizzare la produzione locale e le filiere di qualità.
  • Contrastare le pratiche ingannevoli legate all’origine dei prodotti.

Oltre alla frutta secca, l’obbligo di indicazione dell’origine si estenderà anche a funghi non coltivati, capperi e zafferano.

Ma cosa significa concretamente per i produttori e distributori? Come adeguarsi in tempo? Vediamolo insieme.

1. Cosa prevede la normativa?

L’obbligo di indicazione dell’origine per la frutta secca segue la scia di precedenti normative UE sulla trasparenza alimentare, come:

  • Regolamento (UE) 1169/2011, che ha introdotto obblighi di etichettatura chiara per diversi prodotti.
  • Regolamento (UE) 775/2018, che disciplina l’indicazione del paese di origine per gli alimenti trasformati.

A partire dal 1° gennaio 2025, l’etichetta di noci, mandorle, nocciole e altri frutti secchi sgusciati dovrà obbligatoriamente riportare il paese di origine della materia prima, ovvero:

  • Paese di coltivazione del frutto.
  • Paese di trasformazione e confezionamento, se diverso da quello di coltivazione.

Lo stesso obbligo si applicherà anche a:

  • Funghi spontanei non coltivati.
  • Capperi.
  • Zafferano.

2. Perché è stata introdotta questa norma?

La decisione dell’UE di introdurre l’obbligo di indicazione dell’origine per la frutta secca risponde a diverse esigenze:

  • Tutela del consumatore: Sempre più persone vogliono sapere da dove proviene il cibo che acquistano, per motivi di qualità, sostenibilità e sicurezza.
  • Tracciabilità e lotta alle frodi: L’indicazione dell’origine aiuta a prevenire pratiche ingannevoli, come la vendita di prodotti di importazione sotto falsa origine italiana o europea.
  • Valorizzazione dei prodotti locali: Paesi come Italia, Spagna e Grecia producono frutta secca di alta qualità. Con la nuova normativa, questi prodotti potranno essere distinti più facilmente da quelli provenienti da paesi extra-UE.
  • Standardizzazione delle regole: Alcuni stati membri avevano già introdotto obblighi simili a livello nazionale. Ora la norma diventa unica per tutta l’UE, garantendo equità tra i produttori.

3. Come devono adeguarsi le aziende?

L’introduzione di questo obbligo implica importanti adeguamenti per produttori, importatori e distributori.

Etichettatura conforme alle nuove regole

Le aziende devono aggiornare le etichette dei prodotti per includere chiaramente:

  • Paese di origine della materia prima (es. Italia, Spagna, Turchia, USA, ecc.).
  • Paese di lavorazione e confezionamento, se diverso.
  • Dicitura chiara e visibile, senza possibilità di confusione.

Esempi pratici di etichettatura:
“Origine: Italia” → Se il prodotto è coltivato e lavorato in Italia.
“Origine: USA – Confezionato in Francia” → Se la frutta secca è importata dagli Stati Uniti e confezionata in un altro paese.

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Tracciabilità e documentazione aggiornata

Oltre all’etichettatura, i produttori devono mantenere registri aggiornati sulla provenienza delle materie prime.

  • Certificati di origine della frutta secca acquistata.
  • Registri di tracciabilità per garantire trasparenza lungo la filiera.
  • Verifica dei fornitori, per assicurarsi che dichiarino correttamente l’origine dei prodotti.

👉 Soluzione Punto Certo: Ti aiutiamo a organizzare la documentazione per la tracciabilità e a evitare sanzioni.

Quali sono le sanzioni per chi non si adegua?

Le aziende che non rispettano l’obbligo di indicazione dell’origine rischiano sanzioni amministrative, che possono variare in base alla gravità della violazione:

  • Multe fino a 40.000€ per etichettature non conformi.
  • Ritiro dal mercato dei prodotti non a norma.
  • Danni reputazionali per mancata trasparenza verso i consumatori.

👉 Punto Certo può aiutarti a evitare errori costosi, verificando la conformità della tua etichettatura e documentazione.

5Adeguarsi in tempo: il supporto di Punto Certo

Noi di Punto Certo ti affianchiamo in tutto il processo di adeguamento alla normativa, offrendoti:

Consulenza sull’etichettatura per assicurarti che rispetti i nuovi obblighi.
Supporto nella gestione della documentazione di tracciabilità.
Formazione per il tuo team sulle nuove regole.

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Conclusione

Dal 1° gennaio 2025, l’indicazione dell’origine per la frutta secca diventa obbligatoria. Questo cambiamento:

  • Migliora la trasparenza per i consumatori.
  • Valorizza le produzioni locali.
  • Aumenta la tracciabilità e la sicurezza alimentare.

📌 Cosa fare subito?

  1. Verifica che le etichette dei tuoi prodotti siano aggiornate.
  2. Mantieni registri chiari sulla provenienza della materia prima.
  3. Contatta Punto Certo per una consulenza personalizzata.

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